L’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” nasce nel 1881 come fondazione voluta dal giovane Conte Cavazza ed i suoi ricchi amici per aiutare quel crescente numero di ragazzi non vedenti che venivano esclusi dalla società. Da sempre in tutta Italia l’Istituto è promotore di una riqualifica della vita del non vedente, lancio di opportunità sociali e tecnologiche, un vero e proprio punto di riferimento. Al suo interno due unici musei: Museo Tolomeo che racconta l’evoluzione della tecnica e degli ausili per i non vedenti e l’ancora più incredibile Museo Anteros. All’interno di un piccolo laboratorio, poi ingrandito di diverse succursali, da sempre l’Istituto promuove la scultura e la lavorazione delle crete come metodo didattico per far comprendere ai propri utenti nozioni come la prodondità, la terza dimensione. Non solo: nei maggiori musei del mondo i quadri e le opere più famose hanno una loro “versione tattile”, un bassorilievo studiato nelle sue aggettanze per mostrare il quadro attraverso il tocco. Le fotografie portate in mostra ritraggono un lavoro specifico su quattro bassorilievi di gesso del Museo Anteros su cui ci siamo potuti sbizzarrire ed anche se, all’apparenza, potrebbero sembrare gli effetti più semplici hanno tutti richiesto una cura ed una sensibilità fuori dallo straordinario. La fibra ottica e la luce in generale, come un pennello, hanno riprodotto il tocco che “mostra” l’opera.